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Come proteggere i mobili dal proprio gatto? La soluzione c’è: un tiragraffi. Si sa, i gatti amano arrampicarsi e hanno costante bisogno di “farsi le unghie”. Per questo motivo avere un tiragraffi in casa è un’ottima idea per evitare che i mobili diventino il loro gioco preferito.

Come scegliere il tiragraffi giusto? Per scegliere quello che sarà l’angolo di paradiso del proprio gatto, il posto dove andrà a rilassarsi o a rintanarsi, è importante badare a tre cose: l’altezza del tiragraffi, il luogo in cui è posizionato, la stabilità del gioco.

Più alto è meglio è: l’altezza è una caratteristica fondamentale per il tiragraffi del gatto. Deve svilupparsi in verticale e essere abbastanza alto da poter dare al gatto una visione di insieme della stanza in cui è. Ai gatti piace il “dominio” sul territorio, per cui un tiragraffi alto sarà il loro trono oltre un gioco.

Un luogo privilegiato: per lo stesso motivo spiegato sopra, per il gatto a cui piace il controllo è bene scegliere un luogo adatto al tiragraffi, dove potersi rilassare ma anche controllare ogni movimento circostante. Oltre questo, il luogo è importante anche perché quello sarà lo spazio in cui rilassarsi e rifarsi le unghie appena svegli. Altra zona strategica dove posizionare il gioco è vicino porte e finestre dove il micio può osservare anche fuori.

Sicurezza e stabilità: per garantire al gatto un momento di relax e di gioco, il tiragraffi deve avere una struttura stabile e sicura. Una struttura traballante e poco ferma, sarà solo un motivo in più per ritornare ai vecchi cari mobili o al divano più vicino per rifarsi le unghie.

In sintesi, scegliere un buon tiragraffi è semplice, basta seguire poche regole in base allo spazio in casa e alle abitudini del proprio gatto. Se all’inizio sarà indifferente, piano piano ne sarà incuriosito e poi prenderà sempre più confidenza, fino a diventare il suo posto più tranquillo.

Mantenere pulito l’acquario è il primo passo per garantire un ambiente salutare per i pesci, dai più comuni pesci rossi ai più ricercati pesci tropicali.

Per la manutenzione dell’acquario occorrono sia il personale impegno sia alcuni macchinari da mettere direttamente dentro l’acquario per controllare lo stato dell’acqua, la torbidità, la temperatura e tante altre caratteristiche.

Possiamo suddividere tutte le operazioni di manutenzione dell’acquario in base alla frequenza che richiedono.

Manutenzione dell’acquario quotidiana: prima di tutto si dovrà verificare giornalmente il corretto funzionamento delle apparecchiature. Tra queste verifiche rientrano quella del filtro, che deve essere sempre libero e non ostruito; la luce, che non deve presentare sfarfallii; il riscaldatore, per mantenere l’acqua alla temperatura ideale.

Se l’acquario non ha un timer per l’accensione della luce, bisogna ricordarsi di accenderla ogni giorno: pesci e piante hanno bisogno di almeno 8 ore di luce quotidiana. Ultimo lavoro quotidiano: controllare l’eventuale presenza di pesci morti e rimuoverli immediatamente.

Manutenzione dell’acquario settimanale: ogni sette/dieci giorni è bene eseguire un test di controllo dell’acqua per quanto riguarda pH, presenza di nitriti e nitrati e durezza.

Questi test si effettuano utilizzando degli speciali reagenti in vendita nei negozi di animali specializzati anche in cura dei pesci, come Zoo Service.

È previsto anche un parziale ricambio dell’acqua, e la pulizia dei vetri, che potrebbero essere sporchi di alghe.

Manutenzione dell’acquario mensile: alcune operazioni vanno eseguite una sola volta al mese, ma è importante non dimenticarsene per non far deteriorare alcune apparecchiature inserite all’interno dell’acquario.

Tra queste rientra il controllo e la sostituzione degli inserti del filtro e un accurato check delle tubazioni e degli schiumatoi.

Per tutti i prodotti e i reagenti che si usano per pulire l’acquario, bisogna controllare spesso la data di scadenza, oltre a danneggiare l’acquario, potrebbero verificarsi valori errati per via di reagenti scaduti.

Che Fido sia entrato da poco in casa o che sia un compagno di vecchia data, poco importa: ci si ritroverà al punto di chiedersi se è possibile fargli il bagno in inverno. La risposta è sì e non importa se il cane è di grossa, media o piccola taglia: l'importante è sapere come fare.

In primis, bisogna sapere che durante l'inverno occorre indiscutibilmente lavarlo all'interno. Come gli esseri umani, infatti, i cani possono soffrire di ipotermia, quindi è fondamentale lavare il cane solo in condizioni adeguate. 

Una volta portato Fido nella stanza in cui si farà il bagnetto, si deve controllare la temperatura dell'aria: l'ambiente deve essere caldo prima, durante e dopo il bagno, così come deve essere calda la temperatura dell'acqua. D'estate sicuramente il cane si diverte a sguazzare in quella fredda, ma durante l'inverno è pericoloso dargli questa possibilità.

Per lavare il cane in inverno è consigliabile distanziare i lavaggi tra loro e soprattutto fare dei bagnetti veloci. Poi, occorre tenere degli asciugamani spessi a portata di mano: dopo il bagno bisogna attendere che Fido si scuota per eliminare l'acqua in eccesso presente sul pelo e subito dopo usare gli asciugamani per assorbire l'acqua rimanente. Una volta fatto, il phon farà il resto.

In linea di massima fare il bagno al cane in inverno non è difficile, ma possono esserci alcune controindicazioni: se Fido non viene asciugato bene sentirà parecchio freddo durante le sue passeggiate e potrà ammalarsi. Per questo è consigliato lavare il cane in una giornata soleggiata e di mattina, in questo modo il cane avrà tutto il tempo per asciugarsi bene prima che cali la sera.

Lavaggi self service autorizzati, come quelli di Zoo Service, mettono a disposizione vasche e attrezzature di alta qualità, evitando in questo modo creare disordine in casa.

Il lavaggio self-service permette inoltre di non lasciare Fido nelle mani di estranei e dunque di non farlo spaventare. In più, all'interno di Zoo Service si possono acquistare prodotti lavaggio di qualità, che si possono portare anche ai lavaggi seguenti.

Anche se indiscutibilmente il carattere del gatto è strettamente legato al suo background e alle sue abitudini, pare che anche il colore del pelo abbia la propria influenza.

Tra la melanina e la dopamina nel gatto ci sarebbe infatti un legame diretto: le molecole biologiche che stabiliscono la pigmentazione influenzerebbero il neurotrasmettitore e viceversa, dando vita a un tipo di personalità piuttosto che un'altra. Ma vediamo tutti i tipi di carattere.

Carattere dei gatti grigi

Pare che i gatti grigi discendano tutti da un piccolo gruppo di gatti selvatici africani che pur essendo stati addomesticati circa 10.000 anni fa hanno mantenuto un carattere indipendente. Si tratta di gatti abbastanza solitari, con la la tendenza a giocare in modo aggressivo.

Carattere dei gatti bianchi

La maggior parte dei gatti bianchi hanno un alto rischio di sordità congenita. Addirittura quelli con gli occhi azzurri nascono sordi. In genere hanno disturbi della vista e della pelle. Per queste ragioni sono generalmente molto timidi e tendono a seguire il padrone dappertutto.

Carattere dei gatti neri

I gatti neri hanno tratti genetici simili a quelli grigi: sono indipendenti e selvaggi e possono essere imprevedibili. Alternano momenti di grande dolcezza a momenti di solitudine. Hanno la tendenza a girovagare e uno spiccato spirito d'esplorazione.

Carattere dei gatti arancioni

I gatti arancioni sono solitamente maschi. Per uno strano scherzo della genetica, le femmine sono presenti con un rapporto di 1 su 5. Tendono a essere particolarmente espressivi, miagolano e chiedono coccole in maniera molto frequente. Hanno un'indole dolce e molto tenera.

Gatti bicolori

I gatti bicolori sono abbastanza intraprendenti e intelligenti. Hanno una spiccata attitudine alla caccia e non sono tra i più affettuosi. Nonostante questo, riconoscono gli amici umani e stringono con loro un legame unico e fedele, che difenderanno sempre, anche manifestando gelosia.

Gatti tricolori o tartarugati

In generale i gatti tricolori o tartarugati sono molto espressivi e assertivi. Miagolano molto, tendono a essere affettuosi e a stringere un legame particolare con uno dei membri della famiglia, legandosi non in modo esclusivo ma sicuramente molto stretto.

Le analisi su manto e carattere sono state svolte da diversi esperti e sono state per lo più basate sull'osservazione e sul rilevamento di tratti comuni su gruppi di gatti dello stesso colore.

Gli inseparabili sono tra i più diffusi pappagallini domestici presenti nelle case degli italiani. Quando si adotta un pappagallo si deve tenere ben presente cosa mangiano e di cosa hanno bisogno ogni giorno per crescere in salute.

Vediamo nel dettaglio di cosa si nutrono, partendo da come dovrebbe essere strutturata la loro dieta.

L’alimentazione quotidiana degli inseparabili va suddivisa in 75% di mangime, 20% frutta e verdura e il restante 5% per premi da dare al pappagallo nei momenti di gioco e relax.

Da Zoo Service è possibile trovare mangimi già completi per l'alimentazione degli inseparabili. Il mangime contiene semi, vitamine e sali minerali. I semi contenuti nei mangimi variano a seconda della razza del pappagallo e in funzione del loro stile di vita. Solitamente troviamo scagliola, avena, miglio, grano saraceno, frumento, sorgo, risone e altri cereali.

Nel caso degli inseparabili potremmo trovare più o meno semi oleosi, come quelli di girasole, o grassi, come quelli di canapa e le arachidi, a seconda del loro habitat naturale: avranno bisogno di più energie se vivono fuori, al freddo, e se il loro spazio è più grande di una piccola gabbia, quindi faranno più movimento.

Oltre al mangime, un’altra componente fondamentale della loro alimentazione è rappresentata dalla frutta e dalla verdura: mela, pera, fichi, agrumi, kiwi, albicocche sono tutti ben graditi dagli inseparabili.

Tra le verdure somministrabili troviamo i pomodori, le carote, gli spinaci, l’indivia e il cavolo. La lattuga ha un leggero effetto lassativo, quindi meglio non esagerare.

Se avanzano dei cereali dalle cotture casalinghe possiamo riutilizzarli per formare il pastoncino. Questo mix di cereali come riso, grano e mais viene molto apprezzato dagli inseparabili ed è ottimo per la somministrazione degli integratori, da inserire nella miscela.

Spesso non si è esperti sull'alimentazione di pappagalli, il personale di Zoo Service  è pronto a consigliarti l'alimentazione migliore per il benessere dei tuoi inseparabili.

Possedere animali acquatici in casa richiede impegno, dedizione e spazi ad hoc: che si tratti di pesci, molluschi o creature simili, questi necessitano di vivere all’interno di un acquario, una struttura “importante”, che oltre a rivelarsi un ottimo complemento d’arredo necessita di attenzioni.

Ovviamente, trattandosi dell’habitat di esseri viventi, l’acquario necessita di essere costantemente pulito, per evitare di sottoporre gli animali a rischi di malattie, infezioni e perdita di vitalità.

Non quotidianamente, ma per il bene degli inquilini di questo ecosistema ricreato, occorre pulire l'acquario almeno ogni due settimane, salvo eccezionali casi di necessità.

Per fare un lavaggio profondo, si rende necessario il trasferimento temporaneo dei pesci altrove. Successivamente, la prima azione da fare è sospendere l’alimentazione elettrica, togliendo la corrente alle apparecchiature e assicurandosi che filtri e altri meccanismi siano fermi.

Poi, è il caso iniziare a pulire le pareti dell’acquario con l’apposita spugna-calamita. Consigliato l’uso esclusivo di acqua calda, ma, in caso di sporco ostinato, ok all’impiego moderato di sapone di Marsiglia, ricordandosi di risciacquare il tutto in maniera precisa.

I filtri vanno invece trattati separatamente, sotto acqua tiepida, servendosi magari di un pennellino per raggiungere tutti gli angoli e le superfici più interne. Infine tutt’altro che secondaria è l’attenzione da prestare all’igiene di piante, oggetti ornamentali e altri elementi decorativi presenti all’interno dell’acquario. Anche in questi casi, è bene servirsi dell’acqua calda, eventualmente accompagnata da un minima quantità di sapone Marsiglia.

Ma oltre a questa pulizia profonda, da effettuare almeno con cadenza bisettimanale, è consigliabile dare una ripulita più superficiale all’acquario già dopo sette giorni dall’ultimo lavaggio. In questo caso, i pesci e gli altri inquilini possono restare al proprio posto. Bisogna quindi svuotare l’impianto per i ¾ della sua acqua, lasciandone la giusta quantità che possa garantire la sopravvivenza agli animali acquatici presenti. L’acqua “nuova” pulita e preferibilmente a temperatura ambiente, dovrà essere poi reintegrata in maniera graduale.

I gatti sono fra gli animali domestici più amati, felini particolarmente affascinanti, dalle infinite varietà e combinazioni di colore. Una delle varietà più amate è sicuramente il gatto arancione.

Il loro legame tra gatto e uomo è assai antico: si consideri infatti che vennero addomesticati dagli egizi molto prima dei cani, già nel IV millennio a.C. Questa ed altre civiltà del nord Africa ne fecero col tempo dei veri e propri simboli religiosi, sacri e da venerare.

Di gatti ne esistono un’infinità di varietà e combinazioni di colore, date dai mille incroci possibili. Talvolta, le varietà genetiche fanno sì che anche all’interno della stessa cucciolata ce ne siano di estremamente diversi. Il colore però non deve essere identificato con la razza, che è cosa ben diversa. A definire quest’ultima sono invece caratteristiche fisiologiche e genetiche di altra natura. Così, è possibile imbattersi in gatti del medesimo colore ma di razze totalmente diverse.

Una delle varietà cromatiche più amate e ricercate è senza dubbio il gatto arancione. Sebbene non esistano verità scientificamente attestate a determinare un legale fra colore e carattere del felino, molti appassionati sono convinti che che i gatti arancioni siano i più affettuosi e socievoli. A loro vengono anche associate altre qualità “caratteriali”, come la dolcezza e la pigrizia.

Sembra che adorino per natura le coccole, ma che non amino essere presi in braccio. E’ opinione diffusa che i gatti arancioni risultino tutti di sesso maschile, anche se si tratta di una notizia falsa. La combinazione cromosomica porta sì a generare in prevalenza cuccioli maschi, ma è altresì vero che il 30% nasce comunque femmina. Dato certo è invece che i gatti arancioni vengono adottati più facilmente degli altri.

A favorire il feeling potrebbe essere la costante presenza di questo felino nella cultura popolare. E’ arancione Garfield, il protagonista indiscusso dei fumetti anni ‘80, poi diventato anche un “divo” di tv e cinema. Ma di tale varietà cromatica si parla anche nel Vangelo, con la leggenda che vuole far risalire il comune segno di “M” idealmente tracciato sul pelo di molti felini arancioni a un bacio della Madonna.

Il personale di Zoo Service, nei vari punti vendita, è sempre a disposizione per eventuali chiarimenti e suggerimenti per l'acquisto dei prodotti adeguati alle singole esigenze di ogni animale.

Negli ultimi anni, trovandosi a scegliere quale animale accogliere in casa, sono sempre di più le persone che decidono di andare oltre la “tradizione” del cane e del gatto, preferendo adottare un coniglio.

Affettuoso, simpatico e dolce, si tratta di un ottimo animaletto da compagnia. Sebbene le sue dimensioni potrebbero far pensare che allevarlo sia estremamente semplice, prendersi cura di un coniglio si rivela – nel tempo - una faccenda tutt’altro che sbrigativa: occorre infatti trovargli la tana più adatta, gestirne correttamente l’alimentazione e monitorare costantemente lo stato di salute.

La scelta della gabbietta – ad esempio – è un atto che richiede particolari attenzioni. Sarà lì, infatti, che l’animaletto passerà gran parte delle sua giornate e occorre quindi che sia ampia e confortevole. Le più adatte sono quelle che misurano almeno 70x50x50 centimetri, ma in commercio se ne possono trovare di tutte le forme e dimensioni. Al suo interno è necessario che sia sempre presente una vaschetta ad hoc in cui il coniglio potrà fare liberamente i propri bisogni, lasciando pulito il resto della gabbietta. Deve essere riempita di trucioli pressati e va ripulita quotidianamente. Da non dimenticare assolutamente un abbeveratoio di almeno mezzo litro, una ciotola in cui lasciare il mangime e un panno di cotone con funzione di “cuccia”, che permetta all’animale di riposare serenamente durante la notte.

Un capitolo a parte riguarda invece l’alimentazione: il coniglio va nutrito con frutta (senza semi) e determinati tipi di verdure. Da evitare assolutamente la frutta secca.

Per garantire la salute dell’animale è necessario prevenire alcune malattie a carattere infettivo come la mixomatosi. A tal proposito diventa di fondamentale importanza la vaccinazione, le cui tempistiche e cadenze devono essere concordate con il medico veterinario.

Il personale di Zoo Service, nei vari punti vendita, è sempre a disposizione per eventuali chiarimenti e suggerimenti per l'acquisto dei prodotti adeguati alle singole esigenze di ogni animale.

Prima regola per convivere con un cane: dare delle regole. Il cane è un animale domestico e come tale ha bisogno di essere educato sin da cucciolo. Adottare un cane di pochi mesi significa “tollerare” alcune problematiche che soltanto con grande pazienza possono essere superate. Per esempio, come abituare il cane a dormire nella cuccia?

Abituare un cucciolo a dormire nella sua cuccia è importantissimo. Non solo per l’igiene, ma anche dal punto di vista dell’educazione: il padrone, che per il cane è il capobranco sta in alto, sul letto, mentre lui nella sua cuccia. È anche questione di convivenza, ognuno con i propri spazi, sia cane sia padrone.

Che sia cucciolo o un cane adulto, abituare il cane a dormire nella cuccia richiede tempo e qualche trucchetto. Il rinforzo positivo è sempre la soluzione giusta. Il cane deve imparare a considerare la sua cuccia come una “scelta positiva” che verrà premiata dal padrone.

Quindi armati di biscotti, il primo passo è scegliere una frase o una parola per esempio “cuccia” o “vai a cuccia” da associare poi al gesto di indicare la cuccia, appunto, o avvicinarsi alla cuccia in modo da farsi seguire. Una volta che il cane sarà salito sopra, premiarlo con il biscotto. Lui assocerà il suo stare nella cuccia al comando e quindi al biscotto.

Le prime volte sarà necessario ripetere più volte questo esercizio, avvicinandosi alla cuccia e premiando il cane con crocchette e biscotti. Piano piano, andranno eliminati i premi per passare alle sole coccole, che fungeranno da rinforzo positivo.

Il trucco è non farsi impietosire dai lamenti del cucciolo o dagli sguardi languidi del cane adulto che preferirebbe saltare sul letto. Quindi anche il “capobranco” dovrà ricordare i motivi per cui è meglio abituare il cane a dormire nella cuccia: salvaguardare i propri spazi, evitare che il cane utilizzi il letto come meglio crede (portando cibo, giochi sopra il letto) e ricordare che nonostante sia un cane ben curato e pulito, il letto va difeso da batteri e cattivi odori.

Il personale di Zoo Service, nei vari punti vendita, è sempre a disposizione per eventuali chiarimenti e suggerimenti per l'acquisto dei prodotti adeguati alle singole esigenze di ogni animale.

Le cause della cute irritata del cane possono essere di varia da natura: cattiva alimentazione, sensibilità ad alcuni prodotti, allergie, presenza di parassiti, infezioni o dermatiti.

Cosa fare se il cane ha la cute irritata?

Il primo consiglio è di non trascurare i sintomi e i primi fastidi. Una infezione o una dermatite curata in tempo può evitare al cane molti problemi e lunghi trattamenti.

La dermatite è una delle malattie che più spesso colpiscono la cute dei cani. Può dipendere da diversi fattori e il sintomo più comune è il classico prurito, oltre a segni come lesioni o chiazze che questo tipo di patologia può provocare se non trattata.

Tra i vari tipi di dermatite, il veterinario riconoscerà se si tratta di quella acuta, allergica, atopica. Una volta individuati i sintomi, le cause e definita la tipologia di dermatite, potrebbe essere necessario far assumere al cane antibiotici, antinfiammatori o antistaminici.

Ma nei casi meno gravi basterà effettuare al cane un particolare lavaggio per lenire il prurito e i le fastidiose lesioni provocate dal continuo grattarsi. A questo proposito, un ottimo prodotto è ICF Leniderm Shampoo, studiato per il lavaggio sia di animali sani sia di quelli soggetti ad arrossamenti causati da dermatiti pruriginose.

In particolare, lo shampoo è composto da elementi come l’avena che hanno un effetto lenitivo, e altri elementi che hanno un effetto ammorbidente e idratante come l’olio di cartamo, la lanolina e la betaina.

Il personale di Zoo Service, nei vari punti vendita, è sempre a disposizione per eventuali chiarimenti e suggerimenti per l'acquisto dei prodotti adeguati alle singole esigenze di ogni animale.

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